Le osterie furono luoghi di ritrovo per gli antifascisti dell'Oltretorrente fin dai primi anni Venti. Operai, lavoratrici, giovani che non avevano mai accettato la dittatura fascista erano soliti riunirsi tra i tavoli delle osterie dei loro borghi per riposarsi dopo l'intensa giornata di lavoro e discutere delle bugie di Mussolini.
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